Progetto "Rockthealps", Stakeholders meeting a Cogolo di Peio
In particolare l’area Pontevecchio, a monte della malga omonima, presenta popolamenti di larice e cembro interessati da ricorrenti fenomeni di caduta massi, attraversati da un sentiero del Parco Nazionale dello Stelvio, molto frequentato da turisti ed escursionisti durante la stagione estiva.
Durante la visita all’area si sono analizzati i danni e le risposte del popolamento alla caduta massi, nonché le misure gestionali. Sono state illustrate le simulazioni effettuate con modelli tridimensionali, a partire da rilievi dei massi e del popolamento forestale, per quantificare l’efficacia del bosco nella trattenuta dei massi e nella dissipazione della loro energia cinetica cumulata.
La zona, fortemente caratterizzata dalla presenza di canaloni di valanga, funge da test area anche per la modellizzazione delle aree potenzialmente soggette ai fenomeni valanghivi, in corso di realizzazione in collaborazione con il WSL (Istituto per lo studio della neve e delle valanghe) di Davos (CH).
Si sono quindi analizzati i concetti di base e la metodologia di questa di modellizzazione, sulla base di un’anteprima relativa all’area di studio.
Nel pomeriggio si è approfondita l’analisi su una seconda area di studio, quella di Prabon, il cui bosco svolge un’importante funzione di protezione nei confronti della strada comunale sottostante a servizio di parcheggi, attività ricettive e della centrale idroelettrica.
Oltre alla definizione del valore di protezione tramite le simulazioni in 3D, ci si è confrontati sui metodi e scopi della valutazione economica della funzione di protezione svolta dal bosco.
Erano presenti ed hanno portato contributi rappresentanti dell'amministrazione provinciale (anche del settore forestale, meteorologico e geologico), dell’ASUC di Cogolo, del Comune di Peio, del Parco Nazionale dello Stelvio settore Trentino, dell’Università di Padova e di Hydro Dolomiti Energia.