Organizzazione della caccia - page

La caratteristica principale della caccia in provincia di Trento è costituita dal “regime riservistico”; l'attività venatoria viene infatti organizzata e svolta all'interno delle riserve di caccia istituite dalla L.R. 30/64 . Tali riserve fanno capo all'Ente Gestore, individuato nell'associazione di cacciatori con più iscritti a livello provinciale, che attualmente è l'Associazione Cacciatori Trentini .

Cartina delle riserve di caccia del Trentino:

Le specie cacciabili e i relativi periodi di caccia in provincia di Trento sono elencate nell’articolo 29 della L.P. 24/91, queste specie si possono dividere in due categorie: non contingentate e contingentate. Le specie interessate dalla programmazione del prelievo sono: cervo, capriolo, camoscio, muflone, gallo forcello e coturnice. Le non contingentate sono cacciate sulla base di un carniere giornaliero cioè il numero massimo di capi che un cacciatore puo' abbattere in una giornata di caccia. Quelle contingentate sono cacciate invece sulla base di specifici programmi di prelievo cioè il numero di capi che si possono abbattere nell’arco di una stagione venatoria. Questi programmi vengono approvati in via definitiva dal Servizio Faunistico (vedi i piani di abbattimento nei documenti correlati, colonna a destra).

Per poter predisporre dei programmi di prelievo adeguati è necessario valutare le consistenze e le dinamiche delle popolazioni cacciate quindi è necessario raccogliere dati attraverso i censimenti.

Nell’ambito della gestione faunistica svolge un ruolo fondamentale anche l’Ente Gestore in quanto gli è stata delegata dalla Provincia la gestione di cervo capriolo e camoscio. Questo significa che svolge i censimenti e propone i piani di prelievo di durata quinquennale (vedi i piani di abbattimento nei documenti correlati, colonna a destra). Questa delega gestionale è disciplinata dalla determinazione del dirigente n. 4105 del 2022 che detta gli obbiettivi e i criteri con cui l’Ente Gestore deve svolgere le operazioni gestionali e da una deliberazione di Giunta Provinciale n. 137 del 2011 che stabilisce gli ambiti territoriali su cui è basata la gestione nonché i documenti che l’Ente Gestore deve presentare.

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