Danni causati dalla fauna selvatica - page
La presenza in una stesso territorio dell’uomo con le sue attività e della fauna selvatica può determinare situazioni di impatto negativo. Sono possibili, infatti, danni alle colture agricole e alle attività silvo-pastorali.
In queste situazioni i meccanismi di intervento sono diversificati e possono riguardare:
• la messa in opera di mezzi di prevenzione del danno;
• l’indennizzo del danno.
Nelle situazioni più gravi può essere autorizzato l’abbattimento o la cattura di fauna selvatica “per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per motivi sanitari, per la tutela del suolo, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche” (l.p. 24/91, art. 31, comma 2).
L’autorizzazione è rilasciata dal Comitato faunistico provinciale, sentito l’Osservatorio faunistico.
Di seguito sono indicate le azioni previste per le diverse specie.
• Ungulati: i finanziamenti per le opere di prevenzione e l’indennizzo del danno, compresi quelli del cinghiale, sono curati dal Servizio agricoltura .
• Grandi carnivori (orso lince ...) le indicazioni per le opere di prevenzione e l’indennizzo del danno sono nella pagine dedicate ai grandi carnivori .
• Cinghiali: il Comitato faunistico provinciale ha approvato una disciplina per il controllo del cinghiale (deliberazione della Giunta provinciale del 16 settembre 2022, n. 1666).
• Cornacchie e ghiandaie: il Comitato faunistico provinciale ha approvato una disciplina per il controllo di ghiandaie e cornacchie (deliberazione del Comitato faunistico provinciale n. 698 del 10 aprile 2017).
• Cormorani: la Giunta provinciale ha approvato una specifica deliberazione (Deliberazione della Giunta Provinciale n. 1670 del 23/10/2020) per contenere l’impatto sulla fauna ittica.